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sabato 27 dicembre 2014

Il ragazzo della marmellata



A 23 anni ha un’impresa che fattura mezzo milione di euro l’anno e esporta in Australia, Corea, Polonia e Danimarca… Fraser Doherty, 23 anni, scozzese, è noto nel mondo come jam boy, il ragazzo della marmellata: «Ho iniziato all’età di 14 anni. Ero andato a fare visita a mia nonna che cucinava delle ottime marmellate. Mi ha insegnato come fare e ho iniziato a produrle e venderle ai vicini e a scuola. Solo per hobby» racconta a Millionaire.

Dalla passione al business passano solo pochi anni, Fraser lascia la scuola e trova la formula vincente per differenziarsi rispetto ai competitor: «Andavo ai mercatini e parlavo con le persone. Molte mi dicevano di non mangiare marmellata perché conteneva troppo zucchero. Allora ho pensato che potevo produrla e distribuirla come la faceva mia nonna: senza zucchero e conservanti. L’ho chiamata SuperJam poiché il mio sogno era di venderla ai supermercati».

Per realizzarlo, Fraser va in banca e chiede un prestito di 5mila pound (circa 6mila euro). Fa il giro delle aziende del settore (più di 100) e propone la sua formula vincente: «Dovevo convincerli a fare una marmellata 100% di sola frutta. Molti mi dicevano che ero pazzo. Poi avevo solo 17 anni!».

Una piccola azienda accetta la sua proposta. Chiama alcuni designer per creare un packaging che ispirasse simpatia in cui il protagonista era lui, Jam Boy, un personaggio da fumetti. Produce i primi pezzi e si reca da Waitrose (catena di supermercati, ndr). Risultato: porta sbattuta in faccia: «Dicevano che la confezione era troppo stupida. Così andai a casa e cambiai tutto. Ritornai con un nuovo packaging e questa volta le cose andarono nel migliore dei modi».

Oggi l’azienda compie 10 anni di vita. Esporta in 12 Paesi. Fraser fa conferenze nel mondo, scrive libri (Super Business How I started SuperJam from my Gran’s kitchen, la sua storia, ma anche una guida per chi vuol fare impresa con la marmellata, ndr) e organizza progetti di beneficenza come le “feste del te” per anziani soli: «Non ho iniziato un business per fare soldi.

La cosa più importante è trovare qualcosa che ami, che ti faccia svegliare felice. A chi vuole provare consiglio di non avere paura: molte persone non fanno il primo passo perché provano timore. Ma quando sei giovane e non hai figli, di cosa hai paura?

È il tempo più adatto per provare le tue idee. Poi ci vuole un mentor, una persona esperta nel settore che possa fare da guida e evitare che tu faccia troppi errori».

E la nonna? È fiera di lui e lo “aiuta” nella promozione: «Vai ai supermercati e controlla che le nostre etichette siano ben esposte, mentre nasconde quelle dei competitor.

Verrà con me a Buckingham Palace per ritirare un premio che ci è stato assegnato dalla regina».

Giancarlo Donadio




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